Un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine ha analizzato l’influenza combinata della genetica e
delle esposizioni ambientali, il cosiddetto esposoma
Un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine ha analizzato l’influenza combinata della genetica e delle
esposizioni ambientali- il cosiddetto esposoma- sul processo di invecchiamento e sulla mortalità precoce.
I risultati suggeriscono che l’interazione tra questi fattori sia determinante nel modulare la longevità e il
rischio di malattie legate all’età.
Lo studio
I ricercatori hanno analizzato un’ampia coorte di dati genetici e ambientali per valutare il peso relativo dei
due fattori sull’invecchiamento biologico. In particolare, sono stati analizzati i dati di individui esposti a
differenti condizioni ambientali, confrontandoli con il loro profilo genetico e con parametri clinici legati
all’invecchiamento.
Dai risultati emerge che i fattori genetici contribuiscono in modo significativo alla predisposizione
all’invecchiamento precoce e a specifiche patologie croniche. Tuttavia, l’esposoma, che comprende fattori
come l’invecchiamento, la dieta, l’attività fisica e le condizioni socioeconomiche, gioca un ruolo
altrettanto cruciale, influenzando in maniera dinamica il rischio di sviluppare malattie legate all’età.
Lo studio evidenzia che, pur esistendo una predisposizione genetica all’invecchiamento accelerato,
modificare i fattori ambientali può mitigare il rischio di mortalità precoce.
Questo rafforza l’idea che interventi mirati su stili di vita e ambiente possano avere un impatto positivo
sulla salute pubblica e sulla prevenzione delle patologie legate all’invecchiamento.
Gli autori sottolineano l’importanza di approcci personalizzati che integrino dati genetici e ambientali per
sviluppare strategie preventive più efficaci.
Questi risultati potrebbero aprire la strada a nuovi modelli di medicina di precisione volti a rallentare i
processi di invecchiamento e a migliorare la qualità della vita nella popolazione generale.
Fonte
Integrating the environmental and genetic architectures of aging and mortality / Nature Medicine